L’uomo ideale? Fà prevenzione!
Published: Monday, August 29th, 2016 - H.12:05AM
Author: Stefania Carlotto
“Abbiamo disperatamente bisogno di maggior impegno sul fronte della prevenzione e del rilevamento delle fasi iniziali per integrare cure sempre migliori e rispondere alla crescita preoccupante dei casi di cancro nel mondo”.
(Dr. C. Wild - Direttore dell’Agenzia Internazionale di Ricerca sul Cancro)
ULTIMAMENTE PIU’ FONTI PONGONO L’ACCENTO SULLA NECESSITA’ DI UNO STILE DI VITA SANO E DI UNA CORRETTA ALIMENTAZIONE.
La motivazione è semplice: è ormai assodata la correlazione tra un errato stile di vita e l’insorgenza di patologie gravi.
Eppure facciamo ancora troppo poco, continuando a ritenere che la salute sia una condizione acquisita e che la malattia sia una sorta di “sfortuna”.
Ci ricrediamo, purtroppo, quando spesso è troppo tardi per porre rimedio.
Da più parti (nutrizionisti, medici, oncologi…) viene caldamente consigliato di prendere in seria considerazione la prevenzione primaria, intendendo con ciò l’alimentazione e lo stile di vita.
La Fondazione Umberto Veronesi pone in evidenza:
“LA PREVENZIONE E’ LA VERA ARMA PER MANTENERE A LUNGO UN BUONO STATO E CONTRASTARE L’INSORGENZA DELLE MALATTIE”;
Ippocrate enunciava:
“FA’ CHE IL CIBO SIA LA TUA MEDICINA E CHE LA MEDICINA SIA IL TUO CIBO”;
il Direttore Generale dell’O.M.S. Dr. Margaret Chan nella sua introduzione al rapporto sulla situazione mondiale sul fronte dei tumori nel 2014 scriveva:
“…l’uso crescente di tabacco, il consumo di alcol, il cibo industriale e la poca attività fisica” sono tra le cause maggiori di cancro”.
E noi?
Pur consapevoli che le condizioni della nostra vita sono progressivamente peggiorate a causa dell’inquinamento di aria, acqua, cibo, facciamo spesso gli struzzi,
credendo che ignorando il problema il problema non esista.
Parlando con molte persone, sia uomini che donne, mi sono resa conto che è molto comune pensare che sottoporsi alle visite annuali di controllo serva a mettersi al riparo dall’insorgenza del cancro.
Purtroppo non è così: gli esiti dei controlli diagnostici possono essere solamente due: o positivo o negativo.
Ma quando c’è, esiste, e la prevenzione secondaria ha permesso di accertarne la presenza allo stadio iniziale che è più facilmente trattabile.
La funzione della prevenzione primaria, invece, è quella di fornire al nostro corpo tutti i nutrienti necessari a far funzionare al meglio questa splendida “macchina”.
Ogni giorno, mentre noi siamo impegnati a vivere la nostra vita, il nostro corpo incessantemente produce il sangue, le cellule, gli enzimi, gli ormoni, ripara i nostri tessuti,
converte il cibo in mattoncini per permetterci di vivere, si occupa di filtrare, fare pulizia ed espellere ciò che non serve …
elencare tutto ciò che accade nel nostro corpo, in modo assolutamente autonomo dalla nostra volontà, sarebbe lunghissimo, date le tante e tante attività che svolge.
Ecco che sarebbe doveroso, da parte nostra, almeno esserne consapevoli e supportarlo in modo adeguato.
La reticenza maggiore verso la prevenzione primaria, la riscontro tra i maschi.
Spesso affermano di portare con fierezza il loro addome che oscilla tra il sovrappeso e l’obesità.
Ho notato anche che quasi tutti gli uomini che hanno la “pancetta” indossano prevalentemente, e spesso al di là di ogni circostanza, i mocassini (evidentemente per sottrarsi alla fatica di allacciarsi le scarpe!).
Eppure il rischio di tumore alla prostata è molto alto, secondo stime recenti di 1/8.
I dati riferiti al 2013 evidenziano che è in forte crescita il numero degli uomini che nel corso della vita ha avuto una diagnosi di tumore alla prostata.
Il rischio è minimo prima dei 40 anni, aumenta dopo i 50, mentre dopo i 65 anni la proporzione è di grande impatto: 2 su 3.
Anche se la diagnosi precoce grazie al test di ricerca dell’antigene prostatico (PSA) ha consentito di ridurre le morti, è un problema reale che va affrontato.
Fare prevenzione è possibile e soprattutto funziona!
Non vantatevi del girovita e soprattutto non sottovalutatelo:
informatevi bene e capirete quanto sia importante ridurlo.