“Cuore” e “Stile di Vita”

Author: Stefania Carlotto

Quando “CUORE” fa rima con … "STILE DI VITA"

Published: Tuesday, September 27th, 2016 - H.03:00PM
Author: Stefania Carlotto

Il cuore è il protagonista della nostra vita fisica ed emozionale:  quando siamo innamorati, quando assistiamo ad uno spettacolo che ci coinvolge, quando discutiamo animatamente, quando ci spaventiamo batte forte o all’impazzata.
Eppure avvertiamo la sua presenza solamente quando “fa i capricci” e facciamo qualcosa di buono per lui solamente quando siamo costretti ad intervenire per migliorarne o regolarizzarne il funzionamento.
E’ invece fondamentale acquisire una maggiore consapevolezza di questo meraviglioso organo vitale.

Lo scorso agosto Roma ha ospitato un importante evento promosso dalla Società Europea di Cardiologia (che ha registrato una presenza di oltre 35.000 specialisti provenienti da 140 Paesi), sul tema emergenziale della prima causa di morte in Europa:  le patologie cardiovascolari, responsabili del 45% dei decessi.
Il problema va analizzato da un’ampia angolazione, che tiene conto, accanto all’aspetto umano (morte, disabilità, ridotta qualità della vita), anche dell’incidenza economica degli interventi in questo ambito:  la spesa annuale a carico del servizio sanitario europeo ammonta alla cifra astronomica di circa 200 miliardi di Euro.
L’appello lanciato dal Presidente dell’ESC, Prof. Fausto Pinto, è volto a favorire la prevenzione, attivando campagne educative sul tema dell’alimentazione e dello stile di vita:  la raccomandazione per ridurre il rischio di insorgenza di malattie cardiovascolari è, in sintesi, nutrirsi in modo corretto e supportare l’attività cardiaca con una camminata di almeno mezz’ora al giorno.
Le indicazioni sono semplici e, in definitiva, sempre le stesse, ma io credo che siano bellamente disattese perché non si è ancora radicata la consapevolezza che noi siamo parte attiva per sostenere il nostro benessere.
Spesso ho sottolineato anche in questa rubrica come “ce la raccontiamo”, sostenendo che non siamo grassi, ma morbidi, che le “maniglie dell’amore” sono sexy eccetera, e finché non è il medico a ordinarcelo, noi siamo in pace con noi stessi.

In realtà, per ottenere risultati di un certo valore, dobbiamo aver chiaro l’obiettivo ed impegnarci nella sua realizzazione, credendoci e sostenendolo con costanza.  Si può rimpiazzare un paio di scarpe vecchie o un’automobile o una lavastoviglie non più efficienti, ma è ben difficile comperarsi un cuore nuovo.
Pensate alle persone che convivono con un problema cardiaco e alla risposta che fornirebbero alla domanda “Se aveste la possibilità di tornare indietro, adottereste un diverso stile di vita per sostenere la salute e il benessere?
Abbiamo ancora la mentalità di “imparare a nuotare quando l’acqua arriva alla gola” e forse questa resistenza è il motivo per cui da questo Congresso di Cardiologia sono state dettate le nuove linee guida sui valori del colesterolo.
Vi riporto quanto dichiarato dal Presidente della Società Italiana di Cardiologia, Prof. Francesco Romeo:

"Le nuove linee guida sanciscono che avere un target di colesterolo entro 70-100 è fondamentale, non ci sono più controversie su questo punto.
Questo vale per tutti, anche per quei soggetti che hanno valori di norma molto alti per ipercolesterolemia familiare
".

Cari amici, vi prego di fare una considerazione:  le linee guida dell’ex INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione, ora Crea Nut) sono ferme al 2013!!!
L’ultima notizia riportata nel sito dell’istituto si riferisce all’apertura delle iscrizioni ad un convegno in Germania dal 9 al 12 settembre 2013.
Questo è la prova provata che l’educazione ad un corretto stile di vita non rientra nelle priorità non solo individuali, ma anche istituzionali, nonostante le sollecitazioni in questo senso provenienti dai convegni di medicina e dalle organizzazioni europee e mondiali della salute.

“Non chiedetevi di che cosa ha bisogno il mondo.
Chiedetevi che cosa vi rende vivi e fatelo.
Il mondo ha bisogno di persone vive.”

(Howard Thurman).

Stefania Carlotto